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Le cascine (i bàicc)

Le cascine erano costruite con materiale del posto: pietre di granito a secco o con calce per i muri, legno di abete o larice per i solai e i tetti e piode di ardesia per la copertura.

Descrizione

Premesso che la Valcamonica fino al secolo XX° non era ancora industrializzata e la sua l'economia era di tipo agricolo-artigianale e risultava poco popolosa ,le cascine esistenti erano poche e vicine ai centri abitati e adibite a deposito di fieno, di legname e di ricovero di bestiame.

Nell'era moderna ,aumentando la popolazione e avendo bisogno di maggiori derrate alimentari anche per gli animali e di più materia prima da costruzione, vi fu un graduale incremento nell'utilizzo di spazi anche lontani dai villaggi. Infatti si tagliarono più tanti alberi,  si bonificarono pianori e coste a quote superiori ai 600m. procurando legname per vario uso e formando nel tempo dei prati per il foraggio indispensabile all'alimentazione del bestiame.

Questi nuovi spazi venivano man mano collegati tra loro da tratturi per il passaggio di carri da trasporto e contemporaneamente si edificarono costruzioni prima modestissime e poi più solide utilizzando materiali del posto.

Nel territorio di Braone non abbiamo date o reperti archeologici o altri documenti antichi che testimoniano la presenza di cascine prima del XVIII °sec. In quanto a date incise su pietra le più antiche risalgono alla metà dell'800 (1869); altri segni incisi su pietra per delimitare confini possono risalire a censimenti effettuati nel XIX° sec. Vi è poi un documento cartaceo, come la mappa napoleonica del 1813 che raffigura cascine sparse nella campagna attorno Braone ma pure alcune in località come Negola, Servìl e Piazze.

I“bàicc” delle zone suddette ,ancora esistenti anche se aumentati di numero e di dimensione per necessità varie, presentano spesso le caratteristiche di un mondo contadino ormai passato. Infatti tali abitazioni presentavano e talvolta ancora presentano due ambienti: uno nella parte inferiore la stalla e l'altro nella parte superiore il fienile.
In tempi recenti, tranne la copertura dei tetti e i pavimenti, per le ristrutturazioni vengono utilizzati ancora pietra e legno.

Caratteristiche particolari delle cascine osservate nel territorio di Braone erano e talvolta ancora oggi sono queste: le stalle con la mangiatoia (traérs) e con il canaletto per il liquame (dugàl),con volto ribassato di sassi annegati nella calce oppure con solaio di tavole di resinose sostenute da travi in legno appoggiate a mensole di pietra uscenti dai muri perimetrali e con finestrino di aerazione; i fienili con pavimenti in assi , con piccole finestre e con botola in un angolo per il passaggio del fieno dal fienile alla stalla sottostante, in un angolo lontano dal fieno c'era un caminetto in pietra e vicino al fieno un giaciglio per la notte; i bàìcc spesso costruiti a ridosso di grandi massi(trovanti) presenti in zona per risparmio di terreno utile alla fienagione e di materiale da costruzione.

In tempi recenti, ossia negli ultimi due secoli, le cascine di Negola, Servil, Piazze e Scalassone hanno avuto un'importante funzione logistica nella transumanza in quanto venivano utilizzate come stazioni per ricovero provvisorio di animali, come magazzini per il fieno falciato d'estate e come abitazione per le persone. Pertanto, sia durante l'accompagnamento degli animali alle malghe delle Foppe (monticazione in giugno) ,sia per lo sfalcio dei prati(“rishìa” in luglio),sia per il pascolo al ritorno dalle malghe(settembre)queste modeste strutture ricettive fecero un prezioso servizio economico ai privati e alla collettività.

Oggi ,pur soggette a limiti legislativi perché si trovano nel Parco Adamello, quasi tutte le cascine risultano ristrutturate e pertanto adattate alle esigenze igienico sanitarie delle persone in quanto utilizzate esclusivamente per le vacanze estive o per escursioni di fine settimana.

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Ultimo aggiornamento
14 settembre 2022