Descrizione - Parte 1
Da alcuni anni gli Enti Comprensoriali propongono iniziative per far decollare un turismo culturale sostenibile, incentivando tutte quelle realtà territoriali che possono dare un riscontro non solo nella crescita della persona ma anche in termini di occupazione.
Ecco che il Comune di Braone da qualche tempo, in seguito ad alcune iniziative della Pro-loco (mostre, visite a laboratori, dimostrazioni pratiche ecc.), ha favorito la nascita e la realizzazione di un progetto ambizioso chiamato ”Via della Pietra”.
In tale progetto, che prevede tre siti, è stato portato a termine in modo completo ed organico un sito chiamato Parco Palobbia e, in brevissimo tempo, saranno ultimati pure gli altri due(Dosso degli Areti e Cava di Piazze).
La pietra preminente da lavorazione è il granito dell’Adamello sia perché più resistente e compatta sia perché più abbondante sul territorio.
Infatti nella storia di Braone due sono stati i luoghi che hanno fornito in abbondanza la materia prima: l’alveo del torrente Palobbia e la località di Piazze.
Agli abitanti del piccolo villaggio di origine basso-medioevale, sorto vicino al torrente per ovvie ragioni legate all’agricoltura(irrigazione) e all’artigianato(mulini e fucine),il depositarsi continuo sull’alveo di grandi e piccoli sassi di granito diede l’opportunità, sia pur nella disgrazia delle alluvioni, di aver a disposizione abbondante materia prima che portava lavoro e benessere. Infatti, non a caso, proprio durante il Rinascimento quando l’economia era fiorente in tutte le regioni italiane anche Braone usufruì del momento favorevole e ne sono testimoni i numerosi e pregevoli portali per le corti, tanto che nel testo di Belotti e Tognali ”Sulla via del Granito” si legge—Senza nulla togliere ai numerosi portali distribuiti in diversi paesi della Valle Canonica, sicuramente quelli di Braone sono i più antichi e architettonicamente più rilevanti dell’intero territorio--.