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Casa Ronchi

Della casa in oggetto non vi sono documenti storici a portata di mano, per cui ci si rifà a testimonianze recenti e alla presenza di pochi particolari architettonici e ad alcuni affreschi.

Storia

Sembra che questa abitazione, ora di Bonfadini G.Maria, sia stata in passato anche di proprietà della nobile famiglia valligiana Ronchi(a Breno vi è la Villa ”Ronchi” ora Municipio).

La costruzione originaria si può ipotizzare sia avvenuta nel XII-XIII sec. in quanto la parte più antica si presenta a pianta quadrata (anche se irregolare)con grosse pietre d'angolo in granito con spigoli lavorati e si ritiene fosse ancora più alta di come appare oggi. Tale tipo di abitazione medioevale è chiamata “casa torre” perché serviva da avvistamento e da difesa.

Si ritiene che nel M.E, lì intorno, vi abitassero poche famiglie di contadini che coltivavano le terre dei signorotti locali. Le case-torre potevano essere pure seconde abitazioni di nobili insediati stabilmente in città o in grossi centri valligiani.

Dei secoli successivi vi sono documenti riguardanti ,tra le varie calamità, alluvioni ed una in particolare ha interessato la casa in oggetto. Infatti una valle attigua che raccoglieva le acque delle vallette di Que e di Testur distrusse, nella prima metà del sec. XVI°,tutto il piccolo borgo di Braone tranne la casa Ronchi, la casa Griffi e certamente la casa-torre di via Motta e la piccola chiesa precedente a quella attuale. Tali costruzioni hanno resistito alla furia delle acque per la loro posizione e per la loro solidità.

In questo periodo (Rinascimento) il nuovo paese si spostò più a monte verso Sommavilla e si sviluppò in numerose “corti” con i loro bei portali in granito con date tra il '500 e il '600 nella trave. La ricchezza economica e culturale delle città italiane, dovuta soprattutto ai commerci con l'Oriente, raggiunse pure i villaggi montani, per cui si creò un certo benessere anche presso la popolazione camuna. Di conseguenza vennero modificate e abbellite anche le forti costruzioni medioevali.

Ne è un tipico esempio la casa” Ronchi” che fu ampliata , modificata nelle aperture e arricchita di elementi decorativi. Infatti furono abbelliti i muri esterni con decorazioni a scacchi e costruite nuove aperture al posto della porta e delle piccole finestre originali (le finestre e la porta trilobate ancora presenti ricordano l'influenza della dominazione veneta). Internamente balza subito all'occhio una lunga trave antica di castagno (m 10),nella quale si intravvedono delle decorazioni, che serviva per sostenere il piano superiore. Sulle pareti sono ancora ben visibili fregi con figure floreali e antropomorfiche, mentre due grandi affreschi furono staccati nel 1957 , attualmente esposti nella sede del B.I.M. a Breno. Tali affreschi di arte laica, frutto dell'autostima dell'uomo del Rinascimento, rappresentano scene di cortigiani, di dame ,di cavalieri, di saggi ecc. che danno proprio la sensazione dell'uomo più istruito, più educato e più convinto delle sue capacità.

Sebbene i recenti proprietari con un certo buon senso abbiano negli ultimi decenni cercato di mantenere l'antica costruzione, tuttavia la ristrutturazione delle pareti e del tetto e della parte aggiunta anticamente alla torre, hanno inevitabilmente impoverito il complesso rinascimentale di alcuni elementi artistici ed architettonici. Sarebbe quindi necessario che sponsors privati e (o) istituzioni intervenissero per un restauro accurato in tutti gli elementi di pregio sopra citati e si riportassero qui gli affreschi staccati per finalizzare il tutto ad un futuro museo che possa accogliere e custodire molti reperti della storia e della tradizione di Braone a disposizione del pubblico.

Braone 11/11/2013

Rino Prandini

                    

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Ultimo aggiornamento
13 settembre 2022